È ora di spiccare il volo...
Come affrontare il momento delicato dello "Svincolo"

La luce proiettata sul soffitto segna le 2.05, fuori è ancora buio, in sottofondo ci sono solo rumori di macchine che sfrecciano in lontananza...stanotte sarà difficile prender sonno...
Il lettone di questi due genitori appena alla soglia dei 50, circondato da un arcobaleno di istantanee, pregnante di momenti felici, intensi, di vita assoluta prende corpo attraverso i ricordi che stanotte come flash illuminano la stanza.
Una vita intera, 18 anni di: notti insonni, emozioni intense, giornate interminabili di feste e compiti, e ancora la prima foto nelle braccia di mami e papi distrutti dopo la nottata di doglie, il suo primo sorriso e il suo primo pianto, i primi passi e le ginocchia sbucciate, i raffreddori, i primi dentini spuntati, il suo orsetto preferito, i mal di pancia da compiti in classe, primi dentini caduti, e ancora torte di compleanno e gite scolastiche, l' amico del cuore, le pagelle, i regali di Natale e i maglioni buffi col pupazzo di neve, la festa dei 18 e l'ultima: la prima vacanza senza genitori.
Ma stavolta la valigia non è uno zaino da campeggio, con il costume e il telo da mare. Nelle valigie davanti alla porta d'ingresso non ci sono solo jeans,t -shirts, mutande e calzini...c'è molto, molto di più.
C'è il nostro cucciolo o la nostra principessa che stanno
"SPICCANDO IL VOLO".
Dentro le valigie tante speranze in attesa di realizzarsi, i loro sogni più o meno definiti e ancora il loro più grande desiderio...
Il bisogno, o meglio la necessità di diventare GRANDI.
Sebbene i nostri due genitori non abbiano ancora realizzato tutto ciò che comporterà questa fase nuova della loro vita, tuttavia sentimenti contrastanti di emozione, ansia, tristezza, felicità, malinconia, ma anche sentimenti di tradimento, e ingiustizia sono sospesi nella stanza come le piccole lampade variopinte che pendono dal soffitto e raccontano del loro viaggio in Turchia, tutti assieme, metafora della famiglia felice.

C'è tutto in questo cocktail psichedelico, ogni ingrediente dosato nella stessa misura.
E se da una parte, consapevolmente, siamo orgogliosi di aver allevato
( nonostante tutte le salite, ma anche discese) così bene nostro figlio, che sebbene non ancora alla soglia del ventesimo anno di età, è già pronto per accedere all'università o trasferirsi in un'altra casa per cominciare la sua vita adulta lontano da noi; dall'altro, inconsciamente, stiamo perdendo il nostro bambino. Sappiamo bene, anche dall' esperienza di chi c'è già passato prima di noi, che la casa si svuoterà, che resteremo in silenzio davanti alla cena della " serata sushi" del giovedì, (loro adorano il sushi, noi un po' meno, ma negli anni ci siamo talmente tanto autoconvinti di apprezzarlo che ormai è diventato un rituale di cui non possiamo proprio farne a meno). Un giorno ci renderemo conto di quanto ci mancheranno le sgridate per le loro stanze incasinate dove sembrava, fosse passato l' uragano Katrina poco prima... Ci mancheranno le notti ad aspettarli svegli, guardando dalle finestre tutte le auto accese che rallentano, con gli occhi semichiusi e la mente accesa, i nostri " Sbrigati è tardi, arriveremo tardi a scuola", e le loro facce deluse talvolta davanti ai nostri sani No...
Ma è arrivato il tempo di lasciarli andare; così come gli uccelli che all' arrivo dell'autunno sentono che il momento di migrare, così i nostri ragazzi spiccano il volo.
È necessario, "E' la vita" e anche se può sembrare doloroso è il modo migliore per dimostrargli il nostro amore: Dargli la possibilità di potersi esprimere, di esperire, di sbagliare, di perdere le chiavi di casa, di arrangiarsi per cena con una tazza di latte e biscotti...ma anche questo è crescere.
Cosa accade intanto alla coppia?

Il problema grande in questo momento del ciclo di vita è anche il rapporto di coppia, in quanto se la diade coniugale si è fatta da parte per dedicarsi in maniera esclusiva alla crescita dei figli, purtroppo l'abitudine costruita, sedimentata giorno dopo giorno e la totale dedizione ai figli farà scattare la crisi della coppia coniugale, come una bomba nella notte, inaspettata...forse neppure tanto. se si pigia il rewind si diviene spettatori di una pellicola cinematografica che scorre e prima distrattamente, poi sempre più con attenzione e amarezza ci si fermerà ad osservare 18 anni di silenzi, di carezze non ricambiate, di mal di testa al buio, partite di pallone con gli amici, e serate al pub con le amiche, anniversari non celebrati, e baci del buongiorno dimenticati su un angolo polveroso dimenticato della casa.
Questi genitori, non più coppia, si ritroveranno così come due estranei ad abitare una casa vuota e fredda con un camino spento, con il ricordo nostalgico e felice della famiglia di allora con al centro il loro bambino. Da qui il sistema familiare già in crisi per la partenza del figlio, si sbilancia sempre più verso una frammentazione del nucleo familiare "Lo stallo di coppia".
Talvolta può accadere che i figli per salvaguardare l'unita' della famiglia in crisi, diventano pazienti designati del sistema familiare così lo "Svincolo" diventa il momento più critico del ciclo vitale della famiglia, poiché è proprio in questa fase delicatissima che possono insorgere psicopatologie nei giovani. Alla base dello svincolo dobbiamo fare una premessa importante: la famiglia si muove tra due valori fondamentali : L'Appartenenza e l'Individuazione.
INDIVIDUAZIONE O APPARTENENZA? AUTONOMIA O INVISCHIAMENTO?
PRO E I CONTRO:
Secondo Bowen, psichiatra statunitense e inventore del genogramma, è bene che ogni membro della famiglia sia individualizzato, ovvero autonomo, con una propria capacità di scegliere cosa sia più giusto per sé, ma per fare in modo che questo avvenga, egli deve distinguersi dalla massa indifferenziata della famiglia. Solamente essendo se stesso e facendo emergere la sua vera natura senza aver timore delle critiche, solo così l'individuo potrà sentirsi "appartenente" alla sua famiglia.
Vi chiederete cosa c'entra l'individuazione e l'appartenenza con la Sindrome del nido vuoto?
Se la coppia genitoriale permetterà al figlio di svincolarsi, egli potrà individuarsi e nella sua autonomia sentire il senso di appartenenza alla famiglia d'origine; ma se questo invece non accadrà perché la famiglia non sarà pronta ad accettare lo svincolo, o sarà pervasa dal terrore della frammentazione familiare, allora il fantasma della psicopatologia prende vita degenerando in disturbi psicotici, anoressia, tossicodipendenza.
Parliamo di svincolo: la fase più delicata dl ciclo vitale familiare

Luigi Cancrini, uno dei padri fondatori della Scuola Romana Sistemica Relazionale ha individuato 4 tipi di dinamiche connesse allo svincolo:
1) Impossibile: lo svincolo dai parte dei genitori è assolutamente impensabile, ma le avvisaglie di questo si possono notare già nell'adolescenza: i giovani tendono ad isolarsi nel loro mondo, non socializzano, i genitori sono onnipresenti nella vita del giovane e non gli consentono di vivere, la conseguenza di tutto ciò può degenerare in quadri psicotici e schizofrenie giovanili.
2)Inaccettabile: la famiglia non permette lo svincolo, e se questo avviene è per brevi periodi o per contesti limitati. La conseguenza è una forma psicotica di schizofrenia paranoide o catatonica con l'esclusione definitiva del giovane dal mondo.
3)Apparente: avviene in modo incompleto e parziale. Prenderò in prestito la metafora dell'elastico: così velocemente si allontana , tanto più velocemente ritornerà indietro perché richiamato all'ordine dalla famiglia, ,desiderosa di averlo di nuovo tra loro per scongiurare la temuta frattura dell'unità familiare. Conseguenze dello svincolo apparente sono: Depressioni, crisi depressive, tossicodipendenze e disturbi del comportamento alimentare.
4)Di compromesso: il giovane sarà spinto ad uscire dalla casa dei genitori, non per suo volere, ma per realizzare un progetto che non riguarda una scelta fatta da lui, ma dalla sua famiglia. E' il caso di genitori che scelgono il destino dei propri figli come fosse il loro. Le conseguenze possono originare disturbi di personalità schizoide , borderline, tossicomanie e anoressia.
Da qui l'importanza vitale della realizzazione sana dello svincolo ...
Lo svincolo vissuto dai nonni.

Ma se da una parte i nostri giovani sono pronti per spiccare il volo, dall'altro i nonni cominciano ad avere i primi acciacchi o disturbi cronici che come un dejavù che abbiamo la percezione di aver già vissuto, ritorna ed eccoci di nuovo alle prese con l'accudimento, ma stavolta dei genitori anziani.
I nonni vivono il momento dello svincolo come una seconda perdita, 20 anni prima i figli e adesso a distanza di quasi 20 anni anche i nipoti. E in questo feeling, come fosse un gelato trigusto: nostalgia, orgoglio e tristezza, i nonni diventano più tecnologici, conoscono il linguaggio dei giovani, creano chats di famiglia per dare il buongiorno a figli e nipoti e aspettano con ansia, spuntando i giorni sul calendario, così come facevano da giovani per aspettare le licenze militari dei fidanzatini, i brevi ritorni a casa per le feste di famiglia.

Se la coppia durante la crescita dei figli, nonostante le intemperie che naturalmente una famiglia deve affrontare durante il ciclo di vita, ha saputo ritagliare dei momenti dedicati al consolidamento della loro unione, è stata in grado di nutrire, idratare , apportare amore, riscaldare e illuminare il proprio rapporto, allora il momento
dello svincolo potrà rappresentare un occasione unica per far rivivere la coppia ancora giovane e pronta a recuperare serate romantiche, weekend fuori porta, colazioni a letto, serate tra amici e passeggiate mano nella mano al chiar di luna.
Ovviamente non mancheranno giorni più nostalgici e altri più spensierati, ma come passeggeri di una ruota panoramica, adesso che siamo a bordo, accomodati sul seggiolino della cabina, stringendo le mani del nostro lui, ci fermiamo meravigliati a guardare l'orizzonte, un tramonto infuocato d'arancio riscalda l'atmosfera attorno a noi, preparando il background per uno dei momenti più emozionanti della nostra vita...oltre le nuvole uno stormo di uccelli finalmente vola libero nel cielo.
"Dona a chi ami ali per volare, radici per ritornare, motivi per rimanere" - Dalai Lama-
