Cosa sono gli NFT? Aspetti psicologici.
Aggiornamento: 27 dic 2022

Un non-fungible token (NFT, in italiano gettone non fungibile o gettone non riproducibile) è un tipo speciale di token che rappresenta l'atto di proprietà ed il certificato di autenticità, scritto su catena di blocchi, di un bene unico (digitale o fisico); i gettoni non fungibili non sono quindi reciprocamente intercambiabili;
L'arte è stata uno dei primi casi d'uso per NFT, e catena di blocchi in generale, a causa della sua capacità di fornire prove di autenticità e proprietà dell'arte digitale che altrimenti avrebbe dovuto fare i conti con il potenziale della riproduzione di massa e distribuzione non autorizzata di arte attraverso internet.
Precursore di tutto ciò ma anche un po' provocatorio fu il pittore francese Yves Klein, che nel gennaio 1957 tenne un’importante mostra alla Galleria Apollinaire, a Milano.
Il titolo della mostra era “Proposte monocromatiche, epoca blu” e le opere esposte erano undici monocromi blu identici, tutti senza cornice, tutti da 60cm x 30cm e tutti con un prezzo diverso. Nonostante Klein affermasse la vendita di tutti i token, solo tre furono venduti effettivamente durante la mostra (Lucio Fontana ne acquistò uno dei tre).
Probabilmente queste opere furono i primi NFT “fungibili”.
La mostra di Yves Klein era pura provocazione d’avanguardia, tutto ciò è molto simile al modo in cui funzionano gli NFT ma non esiste un “originale” quando si tratta di immagini o video digitali.
Ed è qui che entra in gioco l’NFT.
Il creatore di un’immagine può avere qualcosa come un timbro digitale impresso su uno di questi token potenzialmente infiniti.
Questo rende quindi speciale uno dei tanti token, diverso da tutti gli altri.
Ma a quale bisogno rispondono gli NFT?
Molti esseri umani hanno la profonda necessità di sentirsi unici.
In realtà ci dividiamo dialetticamente tra il bisogno di essere identici solo a noi stessi e di essere identici agli altri, di imitarli.
Infatti da un lato l’NFT assicura la nostra identità, il fatto di essere speciali, dall’altro ci consente di seguire la moda, cioè la pratica sociale condivisa di assegnare un prestigio a un asset che da solo non avrebbe alcun tipo di valore.
Su cosa si fonda l’unicità? Su nient’altro che sull’invidia. Un’invidia che è riconosciuta da altri sulla base di dichiarazioni aventi la seguente formula: “Questa cosa materiale x conta come y in questo contesto C”.
Nella catena delle costruzioni sociali, man mano che la società umana si amplia in divisioni del lavoro e burocrazia, la x materiale risulta un appannaggio molto remoto. È chiaro allora che la nostra comunità non sia altro che una rete di costruzioni simboliche.
L’ NFT è una costruzione simbolica come tante altre e si basa proprio sulla dialettica della percezione di un possesso in relazione a una qualche idea di mancanza.
Ma chi è il fornitore di questa unicità?
Spesso sono proprio gli artisti.
Il motivo deriva dal fatto che in primo luogo loro siano percepiti come unici, perché posseggono un’aura carismatica, uno slancio creativo in grado di infondere unicità alle loro opere. Chi le sa apprezzare, comprare, comunicare ottiene una certificazione della propria unicità grazie all’esclusività infusa dall’arte.
L’impossibilità di discernere archetipo e copia conduce a distruggere la garanzia di unicità conferita dall’artista e con essa il valore sociale che possiede. Essa non può più fungere da base per le pratiche di simbolizzazione “x conta come y in C”.
Gli NFT, grazie alla tecnologia blockchain, rispondono allo stesso bisogno, e finché questo reciproco credervi apporta un qualche vantaggio, essi rimarranno carichi di valore sociale.
Perché allora spendere milioni per qualcosa di intangibile?
Un Picasso lo puoi mettere in cassaforte, può essere esposto in una mostra, i suoi colori sono veri, è materia.
Dietro questo comportamento vi è un retro-pensiero che potremmo chiamare sciovinismo materiale, cioè l’idea, radicata in tutti noi, che ciò che è reale è materiale e, quindi, che ciò che è tangibile abbia maggior valore dell’intangibile, del digitale.
Certo, come esseri umani diamo immenso valore a cose immateriali come le storie, i brani musicali, le idee ma è sempre presente il nostro radicato attaccamento ai supporti materiali. Un altro fattore che spinge un utente ad interagire sempre più con una piattaforma è il desiderio di appartenenza.
La mania per gli NFT è un forte caso di studio e si basa su tre concetti della psicologia comportamentale: scarsità, influenza sociale e status.
I marketer specialist sfruttano questi concetti fondamentali per guidare ed accompagnare l’adozione di NFT nella vita quotidiana.
Il marketing consiste nel generare valore al di sopra e al di là del valore intrinseco di un prodotto o di un servizio.
Gli NFT sono strumenti perfetti, infatti, la maggior parte degli NFT non ha alcun valore fisico intrinseco.
Il loro valore si basa sul fatto che qualcun altro voglia lo stesso NFT.
Quindi, come si fa a convincere qualcuno a comprare qualcosa senza valore fisico intrinseco?
Marketing e psicologia.
La scarsità è uno dei principi economici e psicologici più conosciuti. Man mano che l’offerta diminuisce, la domanda aumenta.
Gli esseri umani tendono a volere e possedere risorse difficili da ottenere e o che scarseggiano.
Gli NFT sono un caso molto interessante relativo alla scarsità perché quasi tutta la scarsità di NFT è costruita artificialmente.
Tuttavia, i produttori di NFT limitano la loro offerta.
In effetti, la loro natura limitata e il senso di esclusività sono in parte ciò che li rende attraenti nonostante siano interamente ed automaticamente generati.
Gli NFT sono stati apparentemente in grado di evitare critiche per aver limitato artificialmente l’offerta.
Questo spesso non è stato il caso per i marchi che vendono prodotti fisici.
Un caso di FOMO è quello di Swatch che in collaborazione con Omega, pochi mesi fa hanno annunciato il lancio di un nuovo orologio: il MoonSwatch, l’orologio degli astronauti rivenduto online anche a 9 mila euro, file chilometriche per accaparrarsi uno o più pezzi dell’ambito orologio, con l’unico scopo subito dopo l’acquisto di improvvisarsi reseller e rivendere l’orologio a cifre astronomiche.
Gli esseri umani sono creature sociali.
Siamo fortemente influenzati dal comportamento degli altri, in particolare dai modelli di ruolo.
Ci piace mostrare il nostro stato.
Ci aiuta a giudicare noi stessi e il nostro gruppo rispetto agli altri.
Quale modo migliore per dimostrare che sei ricco, esperto di tecnologia o altro, se non acquistare un’immagine digitale o un video senza valore intrinseco?
Molte persone acquistano NFT e poi li condividono sui social media come immagine del profilo per mostrare il loro acquisto, a prova del potere dello status.
Questo è la motivazione principale alla base di molti beni di lusso.
Bibliografia:
NFT: cosa sono e come investire, WSI, su Wall Street Italia, 7 febbraio 202
Merriam Webster Definition su merriam-webster.com.
The Art World Needs Blockchain- Irish Tech News.
Treccani.it / vocabolario