L' incapacità di provare piacere: Anedonia

Con il termine Anedonia si intende l'incapacità, parziale o totale, di sentire piacere, appagamento, soddisfazione, o interesse nello svolgimento di attività piacevoli, come ad esempio dormire, mangiare, relazionarsi con gli altri e così via. Può essere considerata come una forma generale di appiattimento emotivo che deriva dalla mancata consapevolezza dei piaceri della vita.

Lo psicologo francesce Thèodule-Armand Ribot, nel 1897 definì l’anedonia come "l’ incapacità patologica di percepire piacere in ogni sua forma".
Il DSM-5 la delinea come “un diminuito interesse o piacere in risposta a stimoli precedentemente percepiti come gratificanti in una fase premorbosa”.
Vengono distinti due tipi di anedonia:
Anedonia sociale: contraddistinta dall’isolamento sociale, in quanto è caratterizzata da un disinteresse nelle relazioni interpersonali e dal loro evitamento.
Anedonia fisica: il disinteresse riguarda elementi quali emozioni, cibo, attività fisiche ed altri aspetti della vita quotidiana.
L’ anedonia, non deve essere considerata come un disturbo a sé stante, ma come un sintomo e possiamo riscontrarla frequentemente in vari casi, quali disturbo post – traumatico da stress, dipendenza da stupefacenti, vari disturbi dell’umore e della personalità.
Depressione: l'anedonia si presenta generalmente insieme all’apatia.
Schizofrenia: si manifesta in particolar modo come anedonia sociale. Alcuni studiosi, considerano l’anedonia sintomo primario e duraturo della schizofrenia, criterio utile per diagnosticarla.
Morbo di Parkinson: si manifesta in genere insieme all’ acinesia.
Anedonia e apatia non sono sinonimi. L’anedonia è una marcata e persistente riduzione di interesse o piacere per la maggior parte delle attività di vita quotidiana.
L’apatia è invece, la perdita o la riduzione della motivazione rispetto ad uno stato precedente, associato ad un'alterazione dei comportamenti diretti ad uno scopo e delle funzioni cognitive. Gli individui affetti da apatia hanno difficoltà nell’intraprendere nuovi comportamenti o nuove iniziative.
Possibili cause dell'anedonia
La comunità scientifica attribuisce lo sviluppo dell’anedonia ad un insieme di fattori genetici, familiari, evolutivi, ambientali e sociali.
La prospettiva neurobiologica ipotizza che sia dovuta ad un deficit della dopamina, un importante neurotrasmettitore appartenente alla famiglia delle catecolamine, che ha la funzione di controllo su diverse facoltà cognitive ed è coinvolto nella sensazione di piacere e nei circuiti di gratificazione e ricompensa.
L’ esperienza del piacere è stata scomposta in due componenti: anticipatoria e consumatoria. Il piacere anticipatorio è legato all’esperienza gratificante ed è alimentato dal desiderio e dalla motivazione affinché venga messa in atto l’azione necessaria per ottenerlo. Il piacere consumatorio è quello provato nel mentre, e subito dopo, si attua con la soddisfazione del desiderio.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento per l’anedonia è affine a quello utilizzato in caso di depressione e prevede sedute di terapia psicologica e, se necessario, una terapia farmacologica. Lo specialista aiuterà il paziente ad identificare i motivi del suo malessere, in modo da poter ripristinare le fonti che possono indurre piacere nella sua vita. Trattandosi di un sintomo, il professionista deve approfondire la situazione, utilizzando ad esempio le scale per la valutazione dell’ anedonia e dell’ apatia.
L’ anedonia si può prevenire in vari modi.
Al primo posto vi è innanzitutto la cura per sé stessi.
È importante stare in compagnia di chi ci vuole bene e dedicare spazio ai propri hobby.
Migliorare il proprio approccio agli eventi della vita, in modo positivo e costruttivo, è la soluzione migliore e rivolgersi ad un professionista può essere senz’altro di grande aiuto.

Bibliografia:
- Conti L. Repertorio delle scale di valutazione in psichiatria, See, 2000
- Siracusano, A., Risalire in superficie, Mondadori, 2017