La smania dei buoni propositi
Cosa ho fatto di produttivo quest'anno?
Ho passato un buon anno?
Ho fatto tutto quello che mi sono prefissato all'inizio dell'anno?
Cosa farò l'anno prossimo in modo da renderlo degno di essere vissuto?
Cosa mi attenderà questa volta?

Tendiamo a dare una grandissima importanza al passaggio dell'anno a venire, come se fosse l'inizio di una seconda vita. Quante volte ci si ritrova a cercare su Google migliaia di modi su come "Dimagrire", "Laurearsi", "Finire tutti gli esami lasciati indietro", "Trovare l'amore" e chi ne ha più ne metta? Come mai ci si ritrova a proporsi di fare, spesso e volentieri tutte insieme, tutte queste azioni? E come mai proprio allo scoccare della mezzanotte del 1 gennaio?
Attenzione, non si vuole intendere che non bisogna avere una progettualità per il futuro o che non bisogna prefissarsi degli obiettivi da raggiungere, Piuttosto, la domanda che sorge spontanea è: Perché dare così tanta importanza ai buoni propositi?

Se ci si sofferma a riflettere per un attimo, i buoni propositi del nuovo anno possono anche ricondursi al famoso "Da lunedì comincio la dieta seriamente", come quasi a trovare una scusante per non poter iniziare prima del tempo prestabilito. E in tal senso i buoni propositi possono sembrare dei delegati ai quali dire "Io ho preso la mia decisione, diventerò il meglio del meglio, ma non adesso perché altrimenti che inizio dell'anno sarebbe? Voglio che sia tutto ordinato e perfetto, quindi primo gennaio equivale al primo cambiamento".
Se si fa una ricerca online, specialmente in questo periodo con l'inizio del 2022, si troveranno tantissime pagine e post che riguardano il cambiamento, la creazione di nuovi propositi, i vari modi sul cambiare se stessi e rispettare gli obiettivi che si sono prefissati e che si vogliono completare entro la fine dell'anno corrente. Eppure, sembra che nessuno si soffermi sull'aspetto psicologico che tutta questa pianificazione ossessiva possa comportare nella mente del singolo individuo.
Caricarsi di tutte queste aspettative ci crea una forte ansia e un forte stress, come se fossimo in una corsa contro il tempo, come se dovessimo dimostrare a tutti che questa è la fase di cambiamento che stavamo aspettando da tutta una vita. Dobbiamo ricordarci però una cosa, perché lo stiamo facendo? Cosa ci spinge a voler cambiare così tanto la nostra persona? Cambiare non è errato, anzi è una cosa naturale, ma diventa patologico se si cerca il cambiamento a tutti i costi.

Da un punto di vista sociale sicuramente è più ben visto un individuo realizzato, con un lavoro redditizio, tante persone attorno e magari anche con un fisico scolpito complici anche i vari social network che ci cospargono di tutte queste persone "perfettamente perfette" a cui tutto va tutto bene e che non sanno cosa siano le sofferenze nella vita. O almeno così vogliono apparire. In realtà sui social vediamo solo dei piccoli ritagli di tempo di quella persona la quale, magari, si è studiata al meglio il messaggio da comunicare e come apparire al meglio in quella foto. Ricordiamoci però che noi non siamo una foto o un post, siamo persone e viviamo tantissimi momenti nella nostra vita. Non potremo mai essere sempre perfetti come nelle foto che vediamo e questo vale per gli stessi soggetti che vengono ritratti.
Ormai viviamo soprattutto di apparenze e spesso anche questi buoni propositi che ci trasciniamo ogni anno ne fanno parte.
Con questo non si intende che non ci siano buone intenzioni dietro questi nostri grandi desideri, ma se ci si sofferma a pensare, quanti di questi sono legati in qualche modo allo status sociale e all'apparenza?
Voglio dimagrire perché così avrò il fisico stupendo che hanno le altre e non sarò più sola e presa in giro
Voglio laurearmi con il massimo dei voti così potrò dimostrare agli altri di non essere incapace
Voglio trovare l'anima gemella per non passare per la persona che non sa stare con qualcuno
Voglio avere tanti amici per non sentirmi più solo/a
Quante volte invece ci sono stati quei propositi e quei desideri che sono legati solo ed esclusivamente al benessere personale?
Le domande, ovviamente, sono state poste in maniera molto provocatoria. Di certo non si vuole perdere peso per il giudizio altrui e non si vuole trovare il compagno/a per lo status quo, ma si vuole semplicemente amare. Quante volte però, anche implicitamente, vi è venuto in mente il pensiero di come il mondo esterno possa reagire alla vostra vita e alle vostre scelte?
Non è sbagliato che sia così, dopotutto l'uomo è un animale sociale e in quanto tale sarà sempre influenzato dai suoi simili ed è stata questa grande coesione che ci ha permesso di evolverci ed espanderci fino a questo punto. Tuttavia, essendo noi consapevoli di questo lato che è parte della nostra natura, possiamo anche cercare di raggirarlo.

Quando iniziamo a prendere consapevolezza di chi siamo veramente a prescindere da tutto e tutti, inizieremo a brillare di luce propria, talmente tanto da venire notati senza quello sforza che spesso si è cercato di fare per tutta la vita.
Durante questo nuovo anno non focalizziamoci su come vogliamo apparire, su come possiamo essere più accettabili o su obiettivi che si concentrano esclusivamente sulla produttività perché noi non siamo macchine che devono produrre ogni secondo della propria vita. Iniziamo a creare dei propositi che ci permettano di sentirci liberi e ci facciano tirare un respiro di sollievo in mezzo a tutto questo caos creato da una società frenetica sempre concentrata sul dovere, sull'essere sempre ben curati e inattaccabili e sull'esteriorità. Iniziamo a pensare a noi come singoli individui che vogliono ritrovare se stessi. Per esempio possiamo:
Liberarci dalla gente tossica
Smettere di fumare
Fare attività fisica
Iniziare attività che non si è mai pensato di fare prima d'ora
Dedicarci alla beneficienza e al volontariato
Ma non ti rendi conto di quant’è bello? Che non ti porti il peso del mondo sulle spalle, che sei soltanto un filo d’erba in un prato? Non ti senti più leggero? -Strappare lungo i bordi, Zerocalcare

Quando inizieremo a renderci conto che alla fine siamo "solo fili d'erba" piano piano inizieremo a fare molte cose quasi in automatico perché non sentiremo quell'enorme peso, come se da un momento all'altro dovessimo cambiare l'umanità e questa fantomatica produttività che tanto si va ricercando inizierà ad apparire da sola, inizieremo a fare anche azioni "produttive" perché lo vogliamo davvero per noi e perché sappiamo che non dobbiamo rendere conto al mondo intero, dopotutto è mai scoppiato un terremoto dopo un nostro fallimento?
Iniziamo a creare questi buoni propositi perché sappiamo che ci renderanno felici, che saremo felici di guardarci allo specchio anche se il resto del mondo non apprezzerà e che saremo veramente fieri delle nostre azioni nonostante tutto. Oppure, semplicemente, non creiamoli affatto, strappiamo la lista e gettiamo via i frammenti, a chi importa? La nostra vita può anche andarci perfettamente così com'è senza doverla necessariamente modificare. Pensiamo esclusivamente al nostro benessere, saremo le persone con cui dovremo convivere per il resto della nostra vita.