Musica e comunicazione emotiva.

Mi piace pensare alla musica come a una scienza delle emozioni.
(George Gershwin)
Il compositore russo Stravinskij, affermò che la sua musica non aveva un significato, siamo noi ascoltatori che, con la nostra struttura psicologica, attribuiamo significato emotivo a certe concatenazioni sonore piuttosto che ad altre.
Boerio, compositore d’avanguardia, era consapevole che l’esperienza soggettiva dell’ascolto deriva dall’interazione tra la struttura del materiale sonoro e la mente dell’ascoltatore.
Perché la musica suscita emozioni?
Gli studi neuroscientifici hanno dimostrato che le emozioni dell’ascoltatore non derivano solo dalla sua mente, ma dipendono in larga misura dalle caratteristiche del brano musicale. Per esempio, gli stili musicali tonale e atonale sono in grado di influire sullo stato d’animo e le risposte psicofisiologiche in modo molto diverso, anche a seconda del contenuto emotivo del brano.
I meccanismi che permettono alle emozioni di essere suscitate tramite brani musicali sono:
risposta riflessa del tronco encefalico;
condizionamento valutativo;
contagio emotivo;
immaginazione visiva;
memoria episodica;
aspettativa musicale.
La risposta riflessa del tronco encefalico è veloce ed automatica ed è attiva già prima della nascita, come dimostrato in studi nei quali il feto risponde con un aumentato battito cardiaco e una maggiore risposta motoria alla musica di alto volume, mentre la musica dolce produce risposte opposte.
Le risposte riflesse del tronco encefalico alla musica possono spiegare gli effetti rilassanti o attivanti dell’ascolto, e come semplici suoni possono produrre piacevolezza o spiacevolezza.
Il condizionamento valutativo si riferisce al fatto che un’emozione può essere indotta da un brano poiché questo è stato associato ripetutamente a eventi emotivamente positivi o negativi. Ad esempio, un brano musicale potrebbe presentarsi ogni volta che succede qualcosa di piacevole, come incontrare una persona a noi cara. Col passare del tempo, questo brano potrà evocare gioia anche in assenza dell’interazione con la persona in questione.
Nel contagio emotivo, l’emozione viene indotta da un brano musicale perché l’ascoltatore percepisce le emozioni che la musica vuole trasmettere e le “mima” internamente, attraverso feedback periferici muscolari o una attivazione diretta di una rappresentazione dell’emozione a livello corticale. Ciò significa che una musica che esprime tristezza, ad esempio attraverso un tempo lento, un volume basso e toni gravi, induce tristezza nell’ascoltatore. Sarebbe, quindi, l’“empatia” a promuovere l’azione di “mimare” l’emozione percepita nella musica.
Un altro modo per suscitare emozioni è attraverso l’immaginazione visiva, poiché l’affiorare di particolari immagini nella mente durante l’ascolto di un brano musicale provoca emozioni associate all’immagine stessa. L’immaginazione visiva è uno dei processi che permette di evocare emozioni, così un’emozione può essere indotta da un brano.
Questo processo si verifica in assenza di stimoli sensoriali rilevanti ed è stato dimostrato che i brani musicali sono particolarmente efficaci nell’indurre immagini visive.
Non è ancora chiara l’esatta natura di questo processo ma sembra che coloro che ascoltano i brani concettualizzino la struttura musicale attraverso una corrispondenza metaforica non verbale tra la musica e gli schemi di immagini radicati nell’esperienza corporea.
La memoria episodica si riferisce ad un processo che avviene nel momento in cui un brano musicale evoca il ricordo di un evento particolare vissuto dalla persona che ascolta.
Tramite la memoria episodica le emozioni si manifestano poiché un brano musicale riporta alla mente ricordi specifici e connessi con determinate emozioni.
Queste emozioni vengono memorizzate associandole all’esperienza vissuta, e ciò permette la rievocazione delle emozioni nel momento in cui viene ricordata l’esperienza.
L’aspettativa musicale si riferisce al processo secondo cui un’emozione viene indotta nell’ascoltatore grazie ad una caratteristica specifica nella struttura del brano musicale che viola, ritarda o conferma le aspettative dell’ascoltatore sulla continuazione del brano. Durante l’ascolto di un brano, l’intensità delle emozioni provate non è sempre la stessa ma ha dei picchi e dei minimi. Solo in alcuni momenti un’emozione è forte e questo dipenderebbe da alcune caratteristiche strutturali, che insieme creano, mantengono, confermano o smentiscono le aspettative che si forma l’ascoltatore sullo svolgersi di un brano musicale.
In sostanza la musica risulta essere un potente motore, così potente da agganciarsi al corpo e ai suoi linguaggi e muoverlo verso ricordi, immagini ed emozioni.
Bibliografia :
A.Mado Proverbio, Neuroscienze cognitive della musica. Il cervello musicale tra arte e scienza. Zanichelli Editore.
Juslin, P. N., Liljeström, S., Västfjäll, D., & Lundqvist, L. O. (2010). How does music evoke emotions? Exploring the underlying mechanisms.
www.studiopsicologiarizzi.it