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Principali tipologie di relazioni interpersonali: le relazioni sociali


Durante il corso della nostra vita, dalla nascita alla morte, intraprendiamo molteplici relazioni con soggetti diversi, che possono essere raggruppate in cinque macroaree, ognuna delle quali determinerà l’insorgenza di sentimenti, emozioni e comportamenti differenti.

In ordine, in base al grado di intimità, sono:

  • relazioni sociali

  • relazioni lavorative

  • relazioni amicali

  • relazioni amorose

  • relazioni familiari

Lo sviluppo delle nostre relazioni sociali


Ricercare il contatto sociale, vivere con i nostri simili, condividere con gli altri le nostre emozioni, pensieri e comportamenti, fa parte della nostra indole.

Le relazioni sociali sono importanti ed essenziali per il nostro benessere psicofisico in quanto la regolazione ottimale della nostra psiche dipende dai rapporti che intratteniamo con gli altri, in particolare con le persone che fanno strettamente parte della nostra vita ed alle quali ci sentiamo emotivamente vicini. Gestire al meglio i nostri rapporti sociali fa sì che ci sentiamo bene con noi stessi.

Il processo di socializzazione ha inizio fin dalla nascita, durante la primissima infanzia, andando avanti nel corso del periodo adolescenziale, caratterizzati dai processi di apprendimento che portano l’individuo ad assumere modelli comportamentali simili a quelli di altri individui appartenenti al suo stesso gruppo.

Orville Gilbert Brim definisce la socializzazione come "un processo mediante il quale gli individui acquisiscono le conoscenze, le abilità, i sentimenti ed i comportamenti che li rendono in grado di partecipare alla vita sociale in qualità di membri, più o meno efficienti".

La teoria dell’apprendimento sociale (che si rifà al paradigma di Skinner), considera il neonato come dotato di bisogni fisiologici fondamentali, i quali vengono soddisfatti dall’adulto che si prende cura di lui: la fame e la sete vengono soddisfatte con cibi e bevande. Il bambino associa tali rinforzi alla presenza della madre che diventa così un rinforzo secondario e acquista valore di ricompensa. Secondo Sears, quando verso la fine del primo anno di vita il bambino avrà stabilito un rapporto di dipendenza dall’adulto, quest’ultimo comincerà a fare tutto per creare l’indipendenza nel bambino, diminuendo l’interazione con lui; la frustrazione che ne segue porterà il bambino a riprodurre i comportamenti materni che sono stati maggiormente gratificanti, imitandoli. Attraverso l’imitazione e le identificazioni si realizza il progressivo inserimento del piccolo nel mondo sociale.


L'essere umano è geneticamente predisposto alla socializzazione

Secondo l’approccio psicobiologico l’organizzazione dello sviluppo sarebbe quasi esclusivamente mediata da fattori biologici innati. La teoria dell’attaccamento di Bowlby sostiene che la ricerca della vicinanza con un altro essere della propria specie viene considerata come una predisposizione innata da cui dipende lo sviluppo sociale. Bowlby spiega il primo sviluppo sociale come un passaggio da sistemi semplici a sistemi sempre più elaborati; il modo attraverso il quale questi modelli vengono elaborati dal bambino sono il risultato dell’interazione fra l’ambiente specifico e il grado di sviluppo generale del bambino. Per quanto riguarda i comportamenti di attaccamento, Bowlby li distingue in due classi: quelli di segnalazione (sorriso, pianto, ecc.) e quelli di accostamento (aggrapparsi, seguire); entrambe le classi svolgono la funzione di assicurare il contatto fisico e la vicinanza con la madre, la cui funzione biologica non è il nutrimento ma la protezione.

Mary Ainsworth contribuisce alla teoria di Bowlby analizzando il comportamento esplorativo del bambino attraverso il paradigma sperimentale della Strange Situation.


L'importanza del processo di identificazione con l'altro

L’identificazione rappresenta un aspetto fondamentale del processo di socializzazione e si attua quando il bambino, dopo aver formato un legame profondo con determinate persone, desidera attenersi alle loro modalità di comportamento ed evitare la loro disapprovazione. Il bambino tende ad incorporare le loro modalità di comportamento, identificandosi con esse. Il compito della socializzazione risiede all’inizio nella famiglia: l’influenza dei familiari si manifesta nella tendenza del bambino ad imitare i loro modi di comportarsi. L’intero processo che porta il bambino a pensare, sentire ed agire come se le caratteristiche di un’altra persona fossero le proprie si chiama appunto identificazione, e si definisce modello la persona con la quale il bambino tende ad identificarsi.

Nella complessità delle relazioni sociali assume notevole importanza la percezione che abbiamo di noi stessi, degli altri e di noi stessi in relazione con gli altri.

Tutto ciò rientra nella sfera dei processi sociali.